
I - Introduzione
Fin
dal 1606 gli olandesi esplorarono il
fiume San Lorenzo in cerca di
pellicce, sfidando il monopolio
francese; in quell’area la nave
Witteleeuw catturò due vascelli
francesi e saccheggiò olio di
balena, fucili e altre ricchezze da
navi portoghesi e spagnole1.
In seguito presero avvio in America
imprese più legittime: il 26 luglio
1610 Arnout Vogels di Amsterdam
inviò con brevetto la nave de Hoope
in risposta alle scoperte di Henry
di Hudson che, solo l’anno prima,
era stato al soldo degli
olandesi.Vogels si occupava anche
del commmercio delle pellicce con la
Russia, ma gli era stato negato
l’accesso alla Nuova Francia.2
Tentò perciò di superare il
monopolio francese commerciando con
gli indiani direttamente risalendo
il fiume Hudson appena scoperto e
tramite due mercanti francesi che
potevano commerciare con la Nuova
Francia, dato che il monopolio de
Mont era spirato nel gennaio del
1609, e il commercio era aperto a
tutti i francesi.
Così iniziò la concorrenza e la
cooperazione franco-olandese in Nord
America nel commercio delle
pellicce. Lambert van Tweenhvysen
fondò delle compagnie commerciali
per ottenere le preziose pellicce di
castoro e di lontra, mentre Adrien
Block non solo commerciava pellicce,
ma produceva anche importanti lavori
cartografici lungo la costa della
Nuova Inghilterra3.

Commerciare con il Nord America era
rischioso. Le imprese potevano
portare grandi profitti, ma anche
disastri finanziari: solo le grandi
compagnie azionarie avevano fondi
per costruire fortificazioni e
fondare colonie permanenti. Invece
di avere un trading post mobile
composto da una sola nave che
cominciava a barattare con gli
indiani, appena il ghiaccio si
rompeva e partiva appena era carica
di pellicce, una colonia permanente
con impiegati tutto l’anno poteva
estendere le esplorazioni per tutta
l’estate e l’autunno e così
contattare tribù remote.
Compagnie così grandi erano in
grado anche di assicurarsi un
monopolio dal governo olandese per
limitare i rischi e aumentare i
profitti. Il primo gennaio del 1615
fu concesso un monopolio fino al 31
dicembre 1617 alla Compagnia della
Nuova Olanda e nel 1618 il commercio
con la colonia fu dichiarato aperto
e la concorrenza tra la suddetta
compagnia e gli indipendenti fu
assai vivace.
Il 3 giugno 1621 fu registrata la
WIC (Compagnia delle Indie
Occidentali), che per i tempi era
formidabile. Fondata all’inizio per
tormentare gli spagnoli con la
pirateria, la compagnia fu attiva
per qualche anno anche in Brasile e
ottenne un monopolio per commerciare
con tutto il Nordamerica.Anche se
era finanziata su scala molto
maggiore delle altre,la WIC dovette
far fronte agli stessi quattro
problemi basilari del commercio
della Nuova Olanda: 1) stabilire
rotte regolari con la nuova Olanda;
2) contattare più tribù possibili;
3)indurle a cacciare; 4) tentare di
vendere le pellicce sul mercato
europeo4. La
ragione d’essere della compagnia in
Nordamerica era il commercio e non
la colonizzazione o la costruzione
di un impero. Da questo punto di
vista l’attività olandese in
Nordamerica era simile a quella
francese, ma era in completo
contrasto con la politica inglese in
Nuova Inghilterra e specialmente in
Virginia, dove furono fatti seri
tentativi di stabilire colonie
permanenti5. È
difficile sapere se la compagnia
fece molti profitti, dato che
scadente amministrazione locale,
costanti intrusioni, sconfinamenti
britannici e i molti conflitti con
gli indiani lungo il basso Hudson
rendevano la gestione costosa6.
Nel 1639 i cattivi risultati
provocarono l’abbandono del
monopolio della WIC,ma le merci
continuavano a essere trasportate
sulle sue navi7.Anche
se i grossi insediamenti non erano
tra le mire della WIC, tuttavia era
necessaria qualche forma di trading
post. Fin dal 1614 la Compagnia
della Nuova Olanda stabilì un forte
commerciale su un’isola del fiume
Hudson, parecchie leghe a sud della
foce del Mohawk dove confluisce con
l’Hudson. Fu chiamato Fort van
Nassoven8 e non era
un granché: un piccolo ridotto
circondato da un terrapieno e
protetto da due pezzi di ghisa e 11
cannoni leggeri con una guarnigione
di 10 12 uomini9.
L’isola, comunque, era soggetta ad
allagamenti e presto fu costruito un
nuovo forte chiamato Oranjie, oggi
Albany [la capitale dello Stato di
New York,N.d.T.].Per il 1622-24
alcune famiglie olandesi e vallone
si erano stabilite attorno al forte.
Nel 1630 Kiliaen van Rensselaer
comperò un’area intorno a Fort
Oranije e la chiamò Rensselaerwyck,
ma benché ne fosse il proprietario,
non venne mai di persona nel suo
possedimento, lo fece controllare da
suoi parenti cercando di sviluppare
una colonia agricola con un reddito
aggiuntivo dal commercio delle
pellicce. Il dominio crebbe
lentamente e van Rensselaer ne diede
la colpa alla politca della WIC.Come
direttore della compagnia van
Rensselaer aveva sperato in un
patronato più generoso, ma quando
comprò l’area il direttorato della
WIC si era spostato a favore di
quelli che volevano rafforzare il
monopolio e van Rensselaer aveva
dovuto accettare un accordo molto
meno generoso in termini di libero
commercio10. Con
il passare del tempo Rensselaerwyick
ricevette più coloni, ma se Nuova
Amsterdam (New York) meritava il
soprannome di “tana di
talpa”,l’insediamento intorno a Fort
Oranije era ancora più piccolo11.
Nel 1646 padre Isaac Jogues, che
gli olandesi avevano riscattato dai
mohawk, scrisse che Fort Oranije non
era nient’altro che “un miserabile
piccolo forte di tronchi con 4 o 5
pezzi di cannoni di Breteuile
altrettanti cannoni girevoli”12.
Raccontò inoltre che la colonia di
van Rensselaer era composta da
«cento persone, che risiedono lungo
il fiume, come trovano più
conveniente.Tutte le loro case sono
semplicemente fatte di assi di legno
e tetto di paglia e ancora non c’è
alcuna opera in muratura, tranne i
camini. Le foreste forniscono grandi
pini, da cui traggono assi con le
loro segherie. Il commercio è libero
per tutti e questo rende le cose a
buon mercato per gli indiani, perché
ogni olandese cerca di fare
un’offerta migliore di quella del
suo vicino ed è contento purché
possa ricavarci un piccolo profitto»13.Altri
coloni vivevano isolati nelle loro
fattorie, sparpagliate nell’immenso
possedimento collinoso e nel 1635
solo cinque fattorie erano state
aperte. Scarsi risultati
commerciali, provocati dalle molte
guerre indiane nei decenni 1630 e
1640, annate di raccolti miseri e
alluvioni disastrose, oltre
all’incertezza della proprietà dopo
la conquista britannica della Nuova
Olanda nel 1664, tennero lontano
dalla prosperità la famiglia di van
Rensselaer in Nordamerica e solo
dali anni 1740 la famiglia se la
cavò meglio.
Il resto dei coloni era assai meno
agiato di van Rensselaer14.
Durante il XVII secolo la colonia
olandese intorno a Fort Oranije era
piccola e poco prospera;
l’insediamento sull’alto Hudson era
lontano da Nuova Amsterdam,sia
fisicamente che politicamente, dato
che gli interessi del commercio
delle pellicce confliggevano spesso
con gli scopi più agricoli dei
coloni lungo il basso Hudson.Anche
quando la colonia cambiò di mano nel
1664, si modificarono solo i nomi
delle città,e i rapporti politici
restarono gli stessi15.
II - Rapporti tra indiani
e olandesi
I
rapporti tra indiani e olandesi
erano realistici: ciascuna parte
sapeva di aver bisogno dell’altra.
Gli olandesi intorno a Fort Oranije
erano venuti soprattutto per
commerciare e benché Kiliaen van
Rensselaer avesse comprato il suo
dominio dai mahican sconfitti nel
1630, non fu fino al 1661 che Arent
van Corlaer comprò effettivamente la
terra dei mohawk16.
Il commercio era il legame che
teneva insieme irochesi e olandesi:
anche se esplodevano animosità
personali e razziali, gli interessi
commerciali assicuravano sempre che
i conflitti si mantenessero al
minimo. Il primo e ultimo conflitto
importante con i mohawk era avvenuto
nel 1626 quando il comandante
Crickenbeek si era immischiato nella
guerra tra mohawk e mahican, pagando
con la vita. I mohawk in seguito si
scusarono delle uccisioni affermando
che non avevano mai colpito dei
bianchi prima e chiesero «la ragione
per cui quello si era immischiato;
fosse stato altrimenti, non
avrebbero agito come avevano fatto»17.
Ovviamente era linguaggio
diplomatico, dato che i mohawk
sapevano molto bene perché gli
olandesi si erano infilati in un
conflitto causato dalle mire mohawk
di monopolizzare il commercio delle
pellicce con gli olandesi e la non
volontà dei mahican di lasciar
libero il passaggio per Fort Oranije18.
Per il 1628 i mohawk avevano
cacciato i mahican dalla regione e
avevano così stabilito uno schema
commerciale che sarebbe durato a
lungo.
Gli olandesi avrebbero preferito
trattare con il maggior numero di
tribù possibili, mettendole in
concorrenza tra loro e tenendo bassi
i prezzi. Ora dovevano trattare solo
con i mohawk: agli olandesi questo
sviluppo non piaceva affatto e
tentarono di rompere la pace tra
mohawk, francesi e algonchini
settentrionali19.
I mohawk si imposero agli olandesi
come mediatori esclusivi e tentarono
allo stesso tempo di stabilire
relazioni amichevoli con i francesi.
I mohawk non avevano altra scelta.A
causa dell’aumentata forza dei loro
vicini indiani di lingua algonchina
e degli uroni di lingua irochese,
rischiavano di essere circondati e
tagliati fuori dall’importante
commercio europeo. Con una guerra
spietata essi avevano cacciato via i
mahican, dopo essersi prima
assicurati nel 1624 che il loro
fianco settentrionale con i francesi
fosse reso sicuro con un trattato di
pace20. I coloni
erano numericamente alla mercé dei
mohawk, ma gli indiani avevano
bisogno delle merci europee, così
gli olandesi avevano poca paura dei
mohawk, ma entrarono ripetutamente
in conflitto con quegli indiani
lungo le rive del basso Hudson che
li vedevano occupare le proprie
terre. Gli abitanti dei villaggi
settentrionali avevano bisogno della
protezione dei mohawk contro quegli
“ indiani del fiume” che
appartenevano al gruppo di tribù di
lingua algonchina e che vedevano gli
olandesi come alleati dei loro
tradizionali nemici, i mohawk. Il
conflitto tra i mohawk e i mahican
durò fino a coprire gran parte del
decennio 1660. Le guerre contro gli
indiani esopus furono il risultato
della politica inetta del governo a
Nuova Amsterdam.Gli olandesi di Fort
Oranije sapevano che la colpa era
dei compatrioti e fecero ogni sforzo
per compiacere i mohawk sperando di
impedire un “fronte comune” tra
irochesi e algonchini contro di loro21.
Fino al 1671 non ci fu pace tra le
varie tribù lungo l’Hudson22;
i coloni di Fort Oranije avrebbero
preferito la pace prima, ma Jeremiah
van Rensselaerwyck non era poi così
indipendente da New York23.
I francesi avevano un problema:
mantenere l’amicizia con i mohawk
avrebbe alienato loro sia gli
algonchini che gli uroni. La pace
tra gli irochesi e gli algonchini
minacciava di spostare il commercio
delle pellicce da Quebec a Fort
Oranije; così una pace nella regione
S. Lorenzo – Grandi Laghi avrebbe
favorito i mohawk se le pellicce
fossero fluite maggiormente verso
Fort Oranije da parte del maggior
numero di tribù possibile, con loro
stessi come esclusivi mediatori. Le
altre tribù irochesi preferivano al
pace finché potevano commerciare con
gli olandesi e i francesi, ma si
risentivano del dominio mohawk; la
pace avrebbe beneficiato i francesi
finché potevano mantenere il
controllo sulla loro alleanza con
gli uroni e impedire che le pellicce
fluissero verso l’Hudson. Ovviamente
con tante mire contraddittorie una
pace durevole era quasi impossibile
da ottenere,anche se tutte le parti
capivano che le guerre interferivano
seriamente con il commercio delle
pellicce. I mohawk e gli olandesi,
comunque, comprendevano di avere
tutto da perdere e niente da
guadagnare dalle ostilità reciproche
.“Le due razze si consideravano
ladri di grano, intrusi o meschini,
ma anche una fonte di prosperità
economica; di conseguenza la pessima
opinione reciproca non aveva
importanza.24”
L’arrivo degli europei ebbe
profondi effetti sugli indiani della
regione dei Grandi Laghi – San
Lorenzo e diede agli irochesi
l’opportunità di trarre il massimo
dalla loro casuale posizione
geografica. La confederazione
irochese non aveva iniziato come
poderosa macchina militare. I
konoshioni [haudenoshone] o “popolo
della Lunga Casa” erano stati una
società agricola e caccia di
sussistenza con una forte tradizione
di cacciatori – guerrieri. Erano
stati un popolo piccolo e
relativamente poco intrusivo che era
stato scacciato dai propri territori
dagli uroni e dalle tribù
algonchine. Invece di impedire il
sorgere di una potente nazione
irochese, come Parkman e altri
storici romantici hanno sostenuto25,
l’arrivo degli europei offrì agli
irochesi un’occasione d’oro che
usarono astutamente e non come
pedine delle potenze europee. La
confederazione irochese non dovrebbe
essere sopravvalutata e non cominciò
effettivamente a esistere fino al
decennio 1630, poiché gli irochesi
stavano ancora badando a se stessi
su base tribale individuale26.
Ciascuna delle cinque nazioni
continuò a farlo in proporzioni
notevoli anche dopo quella data e le
Relazioni Gesuite, come pure i
documenti degli olandesi e degli
inglesi di New York, sono pieni di
incidenti per i conflitti scoppiati
tra le cinque nazioni soprattutto a
causa di contrasti per il commercio
delle pellicce e il dominio mohawk
su quel commercio27.
Per esempio Peter Stuyvesant trovò
necessario avvisare i seneca di non
usare polvere da sparo olandese
contro i mohawk28.
Anche quando, nel tardo XVII secolo,
i seneca stavano lottando contro
l’intrusione dei susquehannock,
dovettero combattere le loro
battaglie senza l’appoggio dei loro
fratelli irochesi. Il meglio che si
può dire della confederazione
irochese è che impedì lo spargimento
di sangue tra i suoi membri29.
III - Le guerre indiane e
la posizione olandese.
L’arrivo
delle armi da fuoco europee ebbe un
profondo effetto sulle relazioni
intertribali. Mentre prima la guerra
era condotta con armi dell’età della
pietra, l’uso dei fucili alzò
considerevolmente il livello delle
perdite.Molto è stato detto del
ruolo degli olandesi nel fornire
armi agli irochesi, ma molti
argomentazioni sono basate sulle
Relazioni Gesuite e altre fonti
francesi che non possono essere
considerate neutrali. I Padri
tendevano a sposare il punto di
vista francese e spiegavano gli
avvenimenti più in termini religiosi
che socioeconomici30.
I documenti mostrano che gli
olandesi non vendevano armi nel
1626, durante l’incidente
Crieckenbeek31.William
Bradford riferì nel 1628 che i
francesi vendevano armi agli indiani32.
Molto probabilmente da entrambe le
parti avvenivano vendite illegali da
parte di intrusi. Il 31 maggio 1630
il governo coloniale olandese emise
un’ordinanza che comprendeva la pena
di morte per chi vendeva moschetti,
polvere o piombo agli indiani33.
Comunque ciò fu applicato
principalmente in vista
dell’atteggiamento ostile degli
indiani lungo il basso Hudson: nella
parte settentrionale della colonia
il controllo era molto più
difficile. La fornitura di fucili
agli irochesi da fonte olandese
aumentò di molto dopo la rinuncia al
monopolio da parte della WIC, poiché
i commercianti indipendenti
sfuggivano alla vigilanza.Quando un
gruppo di mohawk il 5 giugno 1641
arrivò a Trois Rivières (Quebec) per
tentare ancora una volta di fare la
pace con i francesi: avevano 36
moschetti ed erano “abili come i
francesi”34.Nel
1642 i mohawk catturarono un gruppo
di uroni che accompagnava padre
Jogues: anch’essi portavano
moschetti che, secondo i francesi,
avevano avuto dagli olandesi35.Nel
1643 padre Jogues riferì che i
mohawk avevano 300 moschetti36,
mentre nel 1644 il reverndo olandese
Megapolensis (van Grootstede)
menziona la vendita di moschetti
olandesi ai mohawk37.

De Vries nel suo “Viaggi dall’Olanda
all’America,1632 1644”stima che ci
fossero 400 fucili tra gli irochesi
e riferisce anche che il controllo
era difficile e politicamente poco
saggio poiché gli inglesi,gli
svedesi e i francesi vendevano
fucili38. Inoltre
gli indiani operavano ben al di
fuori di ogni legge stabilita dagli
europei e perseguivano i propri
scopi. I mohawk necessitavano ed
esigevano armi da fuoco e munizioni:
se gli olandesi non volevano
venderle sarebbero andati altrove39.Tuttavia
questi ultimi solevano imporre
condizioni e poi allentarle a
seconda della percezione della
minaccia indiana e delle richieste
dei coloni. Stuyvesant temeva di
fornire armi ai mohawk, che
considerava “una tribù vanagloriosa,
orgogliosa e audace”, già troppo
arrogante dopo le vittorie sugli
uroni e i francesi. Dipendere da
loro avrebbe reso gli olandesi
“spregevoli agli occhi delle altre
tribù”, mentre gli stessi mohawk
sarebbero diventati più esigenti:“è
perciò più sicuro stare sulle nostre
gambe il più possibile”40.
Ma né gli olandesi né i mohawk
ebbero molta scelta dopo i primi
anni 1640, quando gli animali da
pelliccia in territorio irochese
erano stati cacciati fino quasi
all’estinzione. I mohawk dovevano
ottenere una quota del commercio
franco-urone oppure dovevano
espandersi verso occidente. I
commercianti di pellicce olandesi lo
compresero bene e sapevano che
dovevano rifornire i mohawk e le
altre tribù irochesi dei fucili che
li mettessero in grado di farlo41.

I francesi, anche se avevano la
politica di non vendere armi ai
“pagani selvaggi”, vendevano armi ai
convertiti e in effetti usavano le
armi come strumento di conversione.
C’erano sempre abbastanza convertiti
da garantire un numero sufficiente
di compratori, perciò se gli
irochesi nel 1649 erano meglio
armati degli uroni, ciò non era il
risultato di una politica
proibizionista francese,ma del fatto
che i prezzi dei fucili francesi
erano molto alti42.
La via commerciale più breve per le
pellicce tra i Grandi Laghi e
l’Atlantico passava per i fiumi
Hudson e Mohawk e non via il San
Lorenzo, quindi i francesi dovevano
spingersi all’interno per convincere
gli uroni a commerciare via Quebec.
Gli uroni preferivano commerciare
con gli olandesi e i francesi e
anche tribù irochesi come i seneca e
gli onondaga l’avrebbero preferito43.
La visita di padre Caron a Huronia
faceva parte di tale sforzo. Il
padre recolletto Sagard-Theodat
scrive ingenuamente: «Ho sperato di
promuovere una pace tra gli uroni e
gli irochesi, in modo che il
cristianesimo si possa diffondere
tra loro e aprire le strade del
commercio con molte nazioni che non
erano accessibili, ma alcuni membri
della Compagnia mi hanno avvisato
che ciò non era vantaggioso poiché
se gli uroni erano in pace con gli
irochesi questi ultimi avrebbero
condotto gli uroni a commerciare con
gli olandesi e li avrebbero
allontanati da Quebec che è più
distante»44.
Anche gli olandesi temevano un
dirottamento del commercio. Già dal
1634 il medico di Fort Oranije
visitava gli oneida, situati molto
all’interno del territorio irochese
e riferiva che c’erano “indiani
francesi nella loro terra e che
avevano fatto una tregua perché gli
indiani volevano ricevere per le
loro pellicce tanto quanto
ottenevano gli indiani francesi”45.
Anche se seguirono negoziati tra gli
olandesi e gli oneida e gli indiani
promisero di vendere le pelli solo
agli olandesi, in realtà,
intendevano continuare a commerciare
con i francesi46.
Fino alla metà degli anni 1640 gli
schemi del commercio tribale con gli
europei restarono piuttosto
flessibili. Convenienti trattati di
pace venivano firmati tra le varie
tribù e gli europei che erano rotti
altrettanto convenientemente quando
la sfiducia reciproca causava una
ripresa della petite guerre
(guerriglia) fatta di imboscate.
Così i mohawk andavano da francesi a
parley (parlamentare) a intervalli
regolari: firmarono un trattato con
Champlain già nel 1624 che
comprendeva gli algonchini e nel
1641 a Quebec addirittura
affermarono che “avrebbero dato un
calcio agli olandesi, con cui non
desideravano avere più alcun
rapporto”47, ma
nessuno prendeva troppo sul serio
tali pronunciamenti.
Questa situazione cambiò
drasticamente nel 1645: quell’anno
uroni e francesi fecero ancora una
volta la pace con gli irochesi.
L’estate successiva una rossa
flottiglia di canoe cariche di
pellicce arrivò a Montreal
dall’interno senza essere molestata
dagli irochesi, ma,in chiaro
contrasto con i termini del
trattato,a questi ultimi non fu
permesso di prendere parte al
commercio48.
Immediatamente perciò riprese il
blocco navale irochese e la guerra;
nel 1647 gli uroni fecero
un’alleanza offensiva con i
susquehannock, situati a sud degli
irochesi, che perciò si sentirono
circondati. Gli irochesi capirono
che non avrebbero mai potuto
partecipare al commercio delle
pellicce sul fiume San Lorenzo e che
non potevano sconfiggere i francesi
né d’altronde volevano distruggere
un fornitore potenziale delle
bramate merci europee. Pensarono
perciò di sconfiggere i mediatori
uroni: nel 1649 fecero degli
attacchi in profondità nel
territorio degli uroni e li
demoralizzarono tanto che questi
ultimi non riuscirono a difendersi
in modo appropriato e si
dispersero.Gli irochesi, però,
scoprirono presto che distruggere
Huronia non bastava, perché le tribù
più remote, come gli ottawa, presero
in mano il commercio con i francesi
e, anche se gli irochesi lanciarono
violenti attacchi contro queste
tribù più settentrionali, non
riuscirono a impedire loro di
commerciare lungo il corso dei fiumi
Ottawa e San Lorenzo.
IV - Capo Canaqueese: un
immagine dei rapporti tra mohawk,
olandesi e francesi
Nel 1653 qualche gruppo irochese
era pronto a fare nuovamente la pace
con i francesi49;
uno dei capi mohawk presenti a
queste trattative era Canaqeese e la
sua storia, per quanto poco nota,
illustra in modo esemplare i
rapporti reciproci tra olandesi,
mohawk e francesi.
Anche se qualche olandese come
Arent van Corlaer e Jeremiah van
Rennselaer comprendeva bene gli
scopi e le aspirazioni dei mohawk,la
maggioranza li considerava wilder o
selvaggi. Questa opinione, però, non
impediva i rapporti sessuali:
Dominie Megapolensis si lamentava
che «i nostri olandesi corrono
dietro moltissimo alle ragazze
indiane»50.Van der
Donck sosteneva che era perché le
ragazze indiane erano simili alle
olandesi «raramente molto belle,
raramente molto brutte»51.
Un risultato di tali relazioni tra
un olandese e un’indiana fu Jan
Smith che diventò il rispettato capo
mohawk Canaaqueese, che appare alla
storia per la prima volta in una
delle molte lettere che Marie
Guyart, nota come Marie de
l’Incarnation, scrisse a suo figlio
in Francia. In questa lettera ella
descrive un attacco a Trois Rivières
nel 165052.
Nell’aprile del 1654 Canaqueese
partecipò ai negoziati per un
accordo di pace con i francesi e
portò con sé alcune lettere da Fort
Oranije53 in cui
gli olandesi assicuravano i francesi
che «ora essi veramente vedono una
disposizione di pace da parte dei
selvaggi loro alleati»54.
Joheannes Dickmann, il commissario
di Fort Oranije e Bevawyck, scrisse
a de Alauzon a Quebec: «Canaqueese,
il latore della presente, un
selvaggio che è molto amato dai
Maqua (mohawk) ci ha chiesto una
lettera di raccomandazione per
vostra Signoria, perché possa esser
trattato bene e avere il permesso di
circolare, cosa che noi richiediamo»55.
Ciò indicava che i mohawk
consideravano importante la
raccomandazione di un gruppo di
europei verso l’altro, anche se
potevano essere in concorrenza.
Canaqueese, come rappresentante dei
mohawk, non era molto a favore di un
accordo di pace, che era caldeggiato
soprattutto da oneida e onondaga56.
Fece un discorso che diceva
chiaramente che i mohawk si
consideravano i membri più
importanti della Confederazione e
che sarebbe stato meglio se i
francesi avessero aascoltato loro
invece degli altri irochesi57.
I francesi ignorarono queste
pretese, ma i mohawk non inviarono
emissari ai colloqui di pace
successivi a Onondaga58.
Ai gesuiti Canaqueese non piaceva e
ne parlavano come di «un olandese e
piuttosto un esecrabile prodotto del
peccato, una mostruosa progenie di
un padre eretico [cioè protestante,
N.d.T.] olandese e di una donna
pagana»59. Durante
i negoziati lo scopo principale dei
mohawk fu quello di creare ancora
una volta una spaccatura tra
francesi e alleati indiani60.
Lo scopo dei francesi era di far
filare dritto i mohawk con gli altri
membri della Confederazione, più
favorevoli verso di loro61,
mentre speravano anche che i
recalcitranti mohawk provocassero la
rottura della Confederazione con gli
oneida e gli onondaga per poter
commerciare con i francesi stessi.
In queste circostanze non sorprende
che il trattato fosse infranto entro
un anno e che Canaqueese fosse
coinvolto in vari scontri tutti
volti a bloccare il commercio delle
pellicce verso Montreal62.
Nell’autunno 1665 i francesi
scatenarono un importante
contrattacco, diretto risultato di
un attacco mohawk lungo il fiume
Richelieu che, a sua volta, era
stato provocato da una malaugurata
campagna francese dentro il
territorio mohawk l’inverno
precedente, quando de Tracy, cui era
stato erroneamente riferito che suo
nipote era stato ucciso, aveva
inviato una spedizione di recupero
[della salma, N.d.T.]. I francesi
avevano incontrato Canaqueese e un
gruppo di mohawk mentre stavano
andando a Quebec per restituire
prigionieri e negoziare nuove
condizioni per la pace.Da quel
momento Canaqueese , che ora i
francesi chiamavano “bastardo
fiammingo”, venne tenuto in una
specie di arresti a Quebec. I
francesi non esitarono a esercitare
notevoli pressioni su Canaqueese e
il suo gruppo: da un lato, tranne
Canaqueese, furono obbligati a
fabbricare per i francesi racchette
da neve che sapevano sarebbero state
usate contro la loro gente,
dall’altro Canaqueese era trattato
con rispetto da JeanTalon, mentre de
Tracy gli regalava un elegante
completo d’abito.
Quando il 4 settembre 1665 venne
schierato l’esercito pronto a
partire, Monsieur de Tracy lo fece
passare davanti a Canaqueese e gli
disse: «Ora che stanno andando verso
il tuo paese, che cosa dici?». Marie
de l’Incarnation scrive: «Lacrime
scesero dagli occhi del Bastardo
fiammingo al vedere così belle
truppe in pompa magna.Tuttavia
replicò:“Orontio [Grande Capo] vedo
chiaramente che siamo perduti, ma la
nostra distruzione vi costerà cara.
La nostra nazione non ci sarà più,
ma ti avviso che molti bei giovani
resteranno indietro, perché i nostri
giovani lotteranno fino alla fine.Ti
prego solo di salvare mia moglie e i
miei figli che si trovano nel tal
posto”»64 [in
reltà la potenza dei mohawk restò
notevole a lungo anche dopo la
sconfitta della Francia nel 1763 e
fu piegata solo dalla Rivoluzione
Americana nel 1783, N.d.T.].
Tornato
dalla campagna militare, durante la
quale non incontrò molti guerrieri
mohawk, ma che provocò seri danni ai
villaggi e ai raccolti, de Tracy
rilasciò Canaqueese «in cerca del
suo popolo fuggiasco col mandato di
dire loro che se erano ancora
ostili, lui sarebbe tornato e
stavolta non se la sarebbero cavata
così facilmente»65.
Durante quell’inverno morirono di
fame molti mohawk, soprattutto donne
e bambini, più di quanti bianchi non
furono uccisi nell’attacco
successivo a Lachine. La storia di
Canaqueese mostra la cooperazione
diretta e indiretta degli olandesi
sia con i mohawk che con i francesi:
alcuni dei francesi catturati dai
mohawk furono riscattati dagli
olandesi, come padre Jogues e
Radison; durante i negoziati del
1653 e 1654 de Lauzon e Dyckman
furono in contatto epistolare66.
La cooperazione franco olandese
esistette anche a livello illegale:
coureurs de bois insodisfatti dei
loro datori di lavoro a Montreal e
attratti dalle merci inglesi e
olandesi, si fecero strada verso
Fort Oranije e in seguito
Albany.Talvolta i funzionari
francesi li imprigionavano per
interrogarli, ma nel complesso
sembra che siano andati avanti e
indietro a piacere e qualcuno si
sistemò perfino vicino ad Albany67.
In una lettera dell’ottobre 1658
Marie de l’Incarnation racconta che
c’era stato un considerevole
commercio tra francesi e olandesi
quell’anno68.
Comunque poteva forse parlare del
commercio d’oltremare tra Francia e
Nuova Francia in mani olandesi69.Gronix
stima che il commercio illegale
durante il governo di Talon
ammontasse al valore di un milione e
200 mila pelli di castoro vendute
ogni anno sui mercati di Fort
Oranije e Boston70.
L’esploratore LaSalle cominciò la
sua famosa spedizione lungo il
Mississippi da Albany71
nel 1678 e in seguito,dopo il
trattato di Utrecht, i commercianti
di Albany trovarono spesso più
conveniente e di meno disturbo
vendere merci ai francesi e lasciare
che fossero i coureurs de bois a
distribuirle agli indiani
dell’interno72.
Nel contesto della storia di
Canaqueese è interessante notare
quello che Nash scrive in
riferimento ai capi indiani di altre
parti del Nordamerica:egli sostiene
che i figli maschi di madri indiane
e padri bianchi erano spesso i
leader delle loro tribù e restarono
in quasi tutti i casi all’interno
della società indiana. Di tutti gli
indiani, essi erano i più alienati
dalla società bianca,per via del
fatto che il loro padre bianco li
lasciava «come tori da provvedere
come capitava da parte delle madri»
e «alcuni di questi bastardi sono
diventati i leader o i capi di
guerra che ci hanno fatto tanto
danno» come scrisse un colono della
Virginia73. C’è un
breve postscritto alla storia di
Canaqueese: secondo le Relazioni
Gesuite egli in seguito andò ad
abitare a Caughnawaga [oggi
Kanahwake] vicino a Montreal insieme
ad altri membri della sua tribù,
dove diventarono noti come gli
“indiani cristiani” (praying
Indians)74. In
seguito accompagnò il francese
Denonville nella sua campagna contro
i seneca del 1687 come capo di 150
indiani cristiani75.
Così egli si era rivoltato non solo
contro gli olandesi, ma anche contro
la sua tribù e la confederazione
irochese.
V - Il declino olandese e
la posizione irochese.
In Nordamerica il decennio 1660 fu
importante:non solo la Francia aveva
lanciato il suo primo maggiore
contrattacco contro i mohawk, ma la
colonia olandese di Nuova Amsterdam
era stata conquistata dagli inglesi
nel 1644 e rinominata New York. Per
gli olandesi di Fort Oranije, ora
Albany, la situazione non cambiò
molto perché gli inglesi seguirono
una politica simile a quella
olandese verso i francesi e gli
indiani.Anche la trascuratezza e le
incomprensioni tra Albany e New York
erano simili a quelle tra Fort
Oranije e Nieuw Amsterdam. I
britannici salutarono la pace del
1667, ma gli olandesi di Albany,
come sempre, temevano che la pace
dirottasse il commercio e fu per
discutere di rapporti commerciali
con i francesi che Arent van Corlaer
andò a Quebec nel 1667, anche se lo
scopo apparente del viaggio era il
ricevimento di una ricompensa dei
francesi per quello che aveva fatto
per loro a Schenectady all’inizio
del decennio.Tuttavia van Corlaer
non arrivò mai a Quebec, dato che
annegò nel lago Champlain in
circostanze un po’ misteriose e
controverse76.

Tutte le guerre tribali durante
questi decenni furono combattute per
il guadagno economico e le alleanze
cambiavano quando sembrava più
opportuno.I seneca subirono una
considerevole pressione da parte dei
susquehannock e dei francesi 77;
gli onondaga e gli oneida
continuarono a stabilire
ottimirapporti con i francesi contro
i desideri mohawk,ma furono traditi
dai deonondadie che erano apparsi
all’improvviso a Michilimackinack
nel 1686 e che erano interessati a
stabilire rapporti commerciali con
gli olandesi. I deonondadie
seguirono il vecchio schema politico
di tentare di seminare zizzania. Gli
sforzi per la pace tra gli onondaga
e i francesi non garbavano loro,
perché avrebbero bloccato il loro
commercio con gli olandesi e quindi
sarebbe stata vantaggiosa la guerra
tra francesi e irochesi78.Convinsero
perciò gli irochesi che i francesi
stavano complottando contro di loro
e quelli risposero aggredendo la
cittadina di Lachine. Come risultato
gli ottawa,impressionati dalla
ferocia irochese,abbandonarono
temporaneamente i francesi, così il
commercio subì un’impasse79.
Perciò il primo tentativo olandese
di commerciare direttamente con gli
indiani dell’interno era
direttamente connesso con la
politica intertribale e la salvezza
dei coloni sull’isola di Montreal.
Queste guerre non erano mai basate
sulle parentele linguistiche: gli
uroni potevano cooperare con gli
algonchini contro gli altri popoli
di lingua irochese. Potevano
cooperare perfino con gli oneida e
combattere i mohawk;fu comunque
sempre una guerra tra cacciatori e
indiani e tra commercianti e
commercianti, mai tra cacciatori e
commercianti80.
Verso la fine del XVII secolo la
dipendenza da Albany cominciò ad
avere gravi conseguenze per gli
irochesi: l’unico mercato a Fort
Oranije non li aveva mai pienamente
soddisfatti neppure durante i primi
anni e avevano sempre tentato di
commerciare anche con i
francesi.Capivano anche che gli
olandesi e gli inglesi li lasciavano
combattere a nome di interessi
europei senza fornire loro appoggio
sufficiente.Come risultato di una
custodia aggressiva e pelosa di
propri interessi commerciali i
mohawk erano riusciti a mettersi
nella scomoda posizione di
antagonisti di molte tribù
vicine,compresi gli altri membri
della confederazione.
L’intrusione francese nell’interno
del continente,rallentata solo
temporaneamente dalla lotta tra
LaSalle e Lefebvre La
Barre,rafforzava la posizione
francese e gli irochesi dovettero
accettare il fatto che non sarebbero
mai stati in grado di bloccare le
vie del commercio delle pellicce
verso Montreal. Gli irochesi non
potevano più correre da nessuna
parte81. Nel 1668
essi negoziarono simultaneamente ad
Albany e a Montreal, tentando di
assicurarsi l’appoggio dei mercanti
olandesi e del governo coloniale
britannico, mentre tentavano di
venire a patti con i francesi82.
Anche se ebbero temporaneamente
successo,la guerriglia riprese
presto.Questa volta i francesi
usarono metodi indiani
nell’attaccare Albany, ma le loro
forze indisciplinate riuscirono solo
a distruggere Schenectady nel 1689.
La campagna del maggiore Schuyler
di Albany nel 1690 contro i francesi
fallì per mancanza di denaro e
impegno,e alla fine i mohawk
dovettero sobbarcarsi la maggior
parte delle scorrerie contro La
Prairie de Magdalene83.L’ultimo
coinvolgimento militare degli
olandesi a Albany avvenne nel 1709,
quando scoppiò un conflitto a
proposito di un forte commerciale
francese tra gli onondaga, troppo
vicino al territorio
olandese.Schuyler e i suoi mohawk lo
distrussero,ma una campagna militare
più importante, programmata per il
1711, finì nel nulla e non arrivò
mai oltre l’inizio del lago
Champlain.
Il ruolo degli olandesi sulla linea
del fronte del conflitto era
terminato: quando giunse l’ora del
conflitto finale tra inglesi e
francesi, durante le Guerre franco
indiane [la Guerra dei 7 anni in
Europa,N.d.T.],gli olandesi ebbero
il ruolo di fornitori delle giacche
rosse inglesi. Ne trassero notevoli
profitti,ma videro anche giungere il
primo flusso di coloni di lingua
inglese nella zona,di cui alla fine
avrebbero perso il controllo84.
Il rapporto finale tra olandesi e
mohawk sarebbe giunto durante la
Rivoluzione americana, quando, nel
1780, gli irochesi di Joseph Brant
[Cfr. Hako 17, N.d.T.] tornarono
nelle loro terre ancestrali portando
morte e distruzione lungo la valle
del Mohawk85.
VI - Conclusione
L’influenza degli olandesi sulle
guerre irochesi fu così
indiretta:mentre loro fornivano
merci e armi,i mohawk dettavano la
politica e facevano la maggior parte
dei combattimenti. Gli olandesi non
pensarono mai veramente a sloggiare
i francesi dal commercio delle
pellicce in Nordamerica: si trattava
di una guerra tra gli irochesi e le
altre tribù indiane e tra gli
irochesi e i francesi. Solo durante
la rivolta di Leister qualche colono
olandese di New York pensò in
termini di progetto per eliminare il
dominio francese.Ma Leister non ebbe
abbastanza appoggio e pensò in
termini di grande alleanza nella
tradizione europea del tempo,
sottostimando le peculiarità
dell’ambiente geografico.
La politica principale dei
commercianti di pellicce di Fort
Oranije e Albany, fu di mantenere
rapporti commerciali col maggior
numero possibile di partner
commerciali, compresi i coureurs de
bois francesi.Per continuare a
commerciare gli olandesi dovettero
accettare il dominio mohawk del
commercio delle pellicce e la realtà
del commercio delle armi da
fuoco,per quanto fosse pericoloso.
Gli olandesi si tennero a distanza
dagli indiani; non fecero alcun
proselitismo religioso né si
mescolarono alla popolazione
indigena in gran numero. Il loro
ruolo in America fu quello di
catalizzatore in uno schema già
esistente di guerre intertribali e
il loro particolare rapporto con gli
irochesi era provocato dalla
necessità più che dalla volontà. Di
fronte alla supremazia mohawk,essi
ne trassero il meglio che potevano:
non furono coinvolti in grandi
conflitti per duistruggere il
commercio delle pellicce francese
attraverso costanti guerre indiane
che danneggiavano tanto gli olandesi
che i francesi. Piuttosto non
potevano farci un granché.
Scene di vita olandese: sopra,
Christoffel Jacobz Vanderlaemen,
scena di ricchi olandesi a tavola,
dal Figliol Prodigo 1640. Sotto:
Adriaen van Ostade, Taverna di
contadini, 1635, dettaglio della
rissa. A pag. 49: l’attracco delle
navi a vapore di Coney Island in una
vecchia cartolina.
Note
1 Hart, “The
Prehistory of the New Netherland
Company”, pp.13-15, come citato da
George L. Smith, Religion and Trade
in New Netherland, p.143.
2 Van Claef Bachman,
Peltries or Plantations, p. 3.
3
W.M.Williamson,Adriaan Block,passim.
4 Bachman,15.
5 Smith, 147.
6
Bachman,131,141,144-145.
7 Arnold J.F.Van
Laer,ed.Van Rensselaer Bowier
Manuscripts,433.
8 Bachman,12.
9 Ibid.
10 Oliver
A.Rink.“Company Management or
Private Trade”.New
YorkHistory,59(11),1978,5-26.
11 Henri and
Barbara Van der Zee. A Sweet and
Alien Land,11.
12 Ibid, 204
13 Jesuit Relations
and Allied Documents.
14 Eva M. Gardner.
"The Van Rensselaers of the
Seventeenth Century." De Halve Maen,
Winter 1978, 4, 3.
15 Herbert L.
Osgood. The American Colonies in the
Seventeenth Century. Volume Il: The
Chartered Colonies, Beginnings of
Self-Government, 120-125, 95.
16 Thomas
Grassmann. The Mohawk Indians and
Their Valley, being a chronological
documentary record to the end of
1693, 234-236, quoting Calendar of
Historical Manuscripts, ed. E. B.
O'Callaghan, D-225, 226, 36.
17 E.B.
O'Callaghan, ed. Documents Relative
to the Colonial History of the State
of New York, vol. III,43-44, quoting
"Description and First Settlement of
New Netherland". From Wassenaer's
Historica van Europa,
Amsterdam,1621-1632.
18 Grassmann, 38.
19 Ibid, 279,
quoting H.P. Biggar, ed., The Works
of Samuel de Champlain, 96.
20 Bruce G.
Trigger. "The Mohawk-Mahican War
(1624 28) The Establishment of a
Pattern." The Canadian Historical
Review, LII, 3, September 1971, 278.
21 Jeremias van
Rensselaer. The Correspondence of
Jeremias van Rensselaer, 220, 227.
22 Ibid., 449.
23 lbid., 327.
24 Allen W.
Trealease. Indian Affairs In
Colonial New York, 115.
25 Francis Parkman.
The Jesuits in North America,
xix-xx.
26 Marcel Trudel.
The Beginnings of New France,
1524-1663, 146-147.
27 Jesuit
Relations, 41:133, 135, 201, 203;
JR: 43, 139.
28 Jeremias van
Rensselaer, 21.
29 George T. Hunt.
The Wars of the Iroquois, 8.
30 Hunt,165
31 O'Callaghan,
111, 33, 43.
32 Hunt, 166-167.
33 Van Laer, RBMM,
426
34 Jesuit
Relations, 21: 350-7 and 22:269
35 Ibid., 29:30.
36 lbid., 24:305.
37 Grassmann, 91.
38 Ibid., 168,
quoting CHM - D,135, 215.
39 0'Callaghan,
Xl11, 35.
40 Ibid.,
X111,124-126.
41 Van Laer, RBMM,
553. See also O'Callaghan, Xll,
35-36.
42 Hunt, 174.
43 Jesuit
Relations, 21:51~59.
44 Trudel, 226.
45 Hunt, 70,
quoting Sagard: Histoire du Canada,
III, 811. See also Donald Creighton,
Dominion of the North, 28-29.
46 Codman Hislop,
The Mohawk, 48
47 Ibid., 60-61.
48 Hunt, 83.
49 Jesuit
Relations, 40: 89, 91.
50 van der Zee,
106.
51 Ibid., 106-107
52 Jesuit
Relations, 35:211 -213.
53 Ibid.,41 :85-87.
54 Ibid., 41:87.
55 Grassmann,
56 Jesuit
Relations, 40:89.
57 Ibid., 41:85.
58 Joyce Marshall,
ed., Word from New France. The
Selected Letters of Marie de
l'lncarnation, 402. See also Hunt,
100
59 Jesuit
Relations, 35:213.
60 Ibid.,41 :55,
57-61.
61 Ibid., 41:61
-65.
62
Ibid.,42:229-239.
63 Ibid.,
44:103,105. See also Grassmann,
190-191, quoting from the Court
Minutes of Fort Orange and Beverwyck
1652-1656, edited by A.J.F. Van
Laer,11,149152.
64 Marshall,
319-320.
65 Ibid., 327. See
also Jesult Relatlons 50:205,209.
66 Grassmann,
152-153
67 Alice P. Kenny.
Stubborn for Liberty. The Dutch In
New York, 61
68 Marshall, 234.
69 W.J. Eccles. The
Canadian Frontier, 8ff.
70 Jean Hamelin.
Economie et Société en Nouvelle
France, 48.
71 Kenny, 73.
72 Ibid.
73 Gary B. Nash,
Red, White, and Black: the peoples
of early America, 283.
74 Jesuit
Relations, 35:292.
75 Grassmann, 446,
quoting British State Papers
1685-88: 425, no. 1416 and New York
State Documents, 3:433-436.
76 Cadwallader
Colden. The History of the Five
Indian Nations, 18. See also:
Jeremias van Rensselaer, 391 and
Koert D. Burnham, "Arent van Curler,
Alias Corlaer." De Halve Maen,
Spring 1978,1,7-8.
77 Ibid.
78 Grassmann,
452-454, quoting NYD 3:436-438 and
BSP: 1685-88: 431-432 no.1428.
79 Colden, 70-72.
80 Hunt, 21.
81 Lawrence H.
Leder, ed., The Livingston Indian
Records 1 666-1723, 128.
82 Grassmann,
466-470, quoting NYD 3:557-561, BSP
1685-88, 559 no. 18961x, CHM- E:
172, no. 172,173, 174,181.
83 O'CalIaghan, IV,
247.
84 Kenny,183- 142.
85 lbid., 169-172.
Collegamenti utili
Kingston:
Dutch Colonies
The
Deflowering of a Valley: Dutch in
the Hudson
The
Mohawk Dutch and the Palatines
The
Olive Tree Genealogy: New
Netherland/New York GenealogyNatives
of the Hudson Valley: An Overview
The
Wappingers Tribe in the Hudson
Valley
History
of the Delaware Indians
Mahican
History
The
Lenapes: A study of Hudson Valley
Indians
What's
in a Name?
Iroquois
Indians in Review
Who
were the Pocumtuc Indians?